Il Sagrantino di Montefalco Viaggio in un territorio e tra la gente del vino
Roberto Spera 2005 - Ali&no Editrice - Perugia
Da questo viaggio
emerge un’Umbria incantata, ferma nelle sue tradizioni, grande nella sua
pacifica lontananza dalla frenetica vita cittadina.
Da questo viaggio emerge un’Umbria incantata, ferma nelle sue tradizioni, grande nella sua pacifica lontananza dalla frenetica vita cittadina. Il Sagrantino sembra affermare in ogni dove la sua unicità: unico il suo rapporto indissolubile con il territorio che lo ospita chissà da quando, forse da sempre; unico per il suo frutto che è di una ricchezza straordinaria superiore a qualsiasi altro conosciuto, e lo è nelle componenti nobili, quelle che danno carattere e struttura al vino; unico perché a seguito delle ricerche effettuate sulla mappatura del Dna del Sagrantino non è stata trovata alcuna somiglianza parentale con altri vitigni. Una unicità che è anche complessità. Nel percorso fra le cantine emerge lo sforzo di capire e affrontare questo vitigno sconosciuto ed esuberante in vigna e in cantina. Allo studio oggi la selezione clonale, il sistema di allevamento, la densità di impianto, tutto quanto possa consentire alla pianta di esprimere al massimo le proprie enormi potenzialità; accanto i processi di vinificazione, la maturazione polifenolica, le tecniche di cantina per rendere questo vino sempre più elegante e nobile. Due vie apparentemente separate che quando troveranno la loro conclusione completeranno la conoscenza dell’intero processo di produzione del Sagrantino, rendendo questo vino, già grande, grandissimo.
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Confraternita del Sagrantino
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